Il certificato di stato di famiglia che attesta la residenza del chiamato all’eredità nell’immobile del defunto può rilevare ai fini dell’accettazione tacita di eredità, con tutte le conseguenze di legge.
La Suprema Corte, affrontando un caso di opposizione a decreto ingiuntivo ottenuto da un condominio contro l’erede di un condomino defunto per mancanza della qualità di erede, ha precisato che: “il Condominio ha agito nei suoi confronti sulla base di un certificato di stato di famiglia del de cuius che attesta la residenza dell’opponente nella porzione immobiliare rientrante nel condominio procedente; tale allegazione, rilevante quale accettazione tacita dell’eredità ai sensi dell’art. 474 c.c., rilevante quale valido elemento costitutivo della pretesa creditoria monitoriamente azionata”.
Corte di Cassazione Sez. II Civile, ordinanza n. 15301 del 17.07.2020
(Fonte: sito Corte di Cassazione)
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