Nel giudizio per l’annullamento del testamento olografo per incapacità del testatore e dolo della persona che ha guidato la mano del de cuius sulla scheda testamentaria, non è sufficiente provare una qualsiasi influenza di ordine psicologico esercitata sul testatore, con adulazioni, suggerimenti o sollecitazioni, ma è necessario che sia siano stati usati veri e propri mezzi fraudolenti i quali – in relazione all'età, e allo stato di salute della persona - possano trarlo in inganno, orientando la sua volontà in un senso in cui non si sarebbe spontaneamente indirizzata.
(Fonte: quotidiano di informazione giuridica “Altalex”)
E' quanto deciso dalla Corte di Cassazione, II Sez. Civile, con sentenza n. 9309 dell'11 aprile 2017 :“il rispetto assoluto della volontà del testatore impone, al fine di potersi affermare che una disposizione testamentaria sia affetta da dolo, non essere sufficiente dimostrare una qualsiasi influenza di ordine psicologico esercitata sul testatore, se del caso mediante blandizie, richieste, suggerimenti o sollecitazioni, occorrendo la provata presenza di veri propri mezzi fraudolenti i quali - avuto riguardo all'età, allo stato di salute, alle condizioni di spirito dello stesso - siano idonei a trarlo in inganno, suscitando in lui false rappresentazioni ed orientando la sua volontà in un senso in cui non si sarebbe spontaneamente indirizzata.
Pur vero che la relativa prova può avere natura presuntiva, tuttavia essa deve fondarsi su fatti certi che consentano di identificare e ricostruire l'attività captatoria e la conseguente influenza determinante sul processo formativo della volontà del testatore.”